Matilde, la famosa “cougar” di Canossa
Di signore attempatelle che prediligevano sotto le lenzuola le carezze di giovanotti imberbi ne esistevano già nel passato. A raccontarcelo sono i soliti gossip che possiamo ricavare senza troppo sforzo dagli antichi biografi e dai romanzieri e che di norma piacciono tanto ai nostri studenti. Ecco perché ho deciso di proporvi in merito un piccolo percorso che, ovviamente, ho sperimentato in classe riscuotendo successo.

Tra le cougar famose dei tempi andati, a spiccare è certamente la Grancontessa Matilde di Canossa, signora di Toscana non troppo bella ma di grande carisma che raggiunse un grande potere esteso, all’incirca, su gran parte dell’Italia settentrionale e dell’Italia centrale e che fu una delle più ferventi sostenitrici del potere papale. In particolare appoggiò Papa Gregorio VII nella sua opera di restaurazione della Chiesa e nella sua guerra contro Enrico IV, re di Germania e poi imperatore del Sacro Romano Impero. Il tutto avvenne tra l’XI e il XII secolo, età strabordante, in Europa, di lotte, inganni, intrighi e complotti. Donna spigliata e intelligente, Matilde seppe amministrare pressoché da sola le sue terre e i suoi castelli apportandovi anche notevoli migliorie che sarebbero rimaste nei secoli (per esempio vi introdusse – pare – la coltura delle castagne e la produzione di aceto balsamico).
Non fu tuttavia molto fortunata con i mariti: il primo fu troppo gobbo, il secondo troppo giovane. Quest’ultimo fu Guelfo V di Baviera che, sposato per convenienza con la speranza di accrescere ulteriormente il suo potere per contrastare una nuova discesa di Enrico IV in Italia, aveva 27 anni meno della moglie e di lei non voleva proprio saperne. Nemmeno quando gli si offrì nuda su un tavolaccio come un comune e succulento maialino ripieno. Lei lo prese a ceffoni, lo cacciò via a male parole e dopo sei anni ottenne l’annullamento del matrimonio.
Niente amore parrebbe per la povera Matilde, che lo stesso Voltaire denigrò addirittura dicendo di lei che fosse stata l’amante del Papa; secondo altri le cose sarebbero andate un po’ diversamente. Ma cominciamo con ordine il nostro percorso.
Donizone, biografo poeta di Matilde

(fonte Wikimedia Commons)
Per chi vuole cimentarsi subito con qualcosa di più robusto, esiste l’opera in esametri latini Acta Comitissae Mathildis dell’abate Donizone, il quale, in qualità di biografo ufficiale della Grancontessa, ne racconta le gesta in poco più di 200 pagine vergate a mano, infiocchettandole di lodi per la devozione cristiana e per le capacità imprenditoriali e politiche della sua signora. Purtroppo Matilde, morta nel 1115, non lesse mai l’opera compiuta. Il manoscritto si può consultare per intero a questo indirizzo sul sito della Biblioteca Nazionale Reggiana.
L’affascinante signora di Dante
Per restare su autori del passato, come non citare la Matelda del Purgatorio di Dante Alighieri, la cui identità resta avvolta nel mistero ma nella quale molti commentatori hanno voluto vedere proprio Matilde di Canossa. Personalmente non sono molto convinta che si tratti di lei, dal momento che la donna che ha il compito di immergere il poeta nelle acque del Letè e dell’Eunoè dovrebbe rappresentare la perfetta felicità, o l’umanità pura, prima del peccato originale, mentre la vita della signora di Toscana non fu proprio tutta pura e tutta felice. Propendo piuttosto per una somiglianza onomastica.
I grandi del Cinquecento parlano di Matilde e Bernini la immortala
Come spiega benissimo Paolo Golinelli, vero esperto di Matilde di Canossa, nel suo saggio dal titolo Matilde di Canossa nella letteratura italiana da Dante a Pederiali (Reggio Emilia, Diabasis, 1997), Ludovico Ariosto risiedette nel castello di Canossa e lo descrive nel suo Orlando Furioso immaginando che sulla sua rupe il mago Atlante vi avesse costruito la sua magione; Matilde viene ricordata tra le eroine guerriere cristiane da Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata quando descrive lo scudo del Veglio di Ascalona e gli antentati degli Estensi nel canto XVII, 77:
Seguia Matilda, ed adempía ben quanto
Difetto par nel numero, e nel sesso:
Chè può la saggia e valorosa Donna
Sovra corone e scettri alzar la gonna.
Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini la ricordano soprattutto per i suoi possedimenti e la donazione alla Chiesa.
Decisamente straordinario il monumento funebre di Matilde di Canossa realizzato da Gianlorenzo Bernini nel 1633 e che si trova in San Pietro a Roma: Matilde è una delle sole sei donne che riposano nella famosa Basilica. La scultura maestosa può rientrare in un lavoro di comparazione con altri ritratti antichi rimasti della Contessa nei quali appare decisamente meno giunonica.

Quando la letteratura aggiusta le cose
Il nome di Matilde viene per lo più accostato a quello del re Enrico IV di Germania, specie per l’episodio della famosissima “umiliazione di Canossa” del gennaio del 1077. All’epoca Matilde aveva 31 anni ed Enrico 27. La storia ci racconta che il re, scomunicato da Papa Gregorio VII, che in quei giorni era ospite proprio a Canossa, per appianare le divergenze e riconquistarsi il favore dei suoi principi tedeschi cattolici, avesse accettato di restare per tre giorni inginocchiato sotto la neve davanti alla porta del castello come atto di contrizione e sottomissione ai voleri del pontefice.
Se la storia ci racconta che Matilde ebbe parte in quell’episodio, come ambigua mediatrice tra il re suo cugino e il Papa, la scrittrice Laura Mancinelli ha invece dato una versione un po’ più pittoresca, immaginando che Matilde avesse ospitato nel suo letto il re per rinfrancarlo per tre notti dalle pene del freddo e dell’umiliazione, facendogli credere di amarlo. Salvo poi tradirlo subito dopo. L’opera in questione si intitola Il principe scalzo ed è, a mio modesto parere, un piccolo romanzo storico molto apprezzabile, poco dinamico e con alcune punte di sentimentalismo tutto sommato accettabili.
Altro romanzo storico contemporaneo che ha in Matilde un suo personaggio di punta è Il tesoro del Bigatto (1980) di Giuseppe Pederiali: in esso il protagonista, l’eremita Anselmo da Alberone, viene chiamato a Canossa da Matilde affinché, in attesa dell’arrivo del re Enrico IV, egli si rechi in vece sua ad Aquileia per ottenere l’appoggio del suo patriarca.
La donna e il cavallo
Un autore d’eccellenza che dedica una sua opera proprio a Enrico IV e a Matilde è il ben noto Luigi Pirandello, che con il suo – appunto – Enrico IV, dramma teatrale in 3 atti, ci propone un re per finzione, un po’ pazzo e un po’ no, che ama una Matilde moderna la quale è però tutta protesa verso un altro. Tutto si gioca sulla finzione generata da una corsa a cavallo finita male. Il confronto fra i due Enrico e le due Matilde potrebbe essere interessante, visti gli autori, i generi e i tempi molto diversi.
Matilde moderna e contemporanea
Agli inizi del XX secolo comparvero opere dedicate a Matilde di Canossa da diverse scrittrici anglofone che ne fecero una sorta di eroina per tutto il popolo femminile, e a tal proposito si potrebbe proporre agli studenti la poesia The castle of Canossa della poetessa Julia Cooley Altrocchi che riporto qui sotto, tratta da The Golden Wheel: A Collection of Poetry di J. C. Altrocchi a cura di Paul Hemenway Altrocchi:


Potrebbe essere interessante anche qualche pagina del libro Regina del Vaticano: Viaggio sulle orme di Matilde di Canossa di Selma Sevenhuijsen che ne propone una biografia più spirituale con riflessi esoterici.
Le biografie più o meno recenti di Matilde si sprecano: alcune sono saggi scientifici altri sono storie romanzate, come quella di Rita Coruzzi dal titolo Matilde, per grazia di Dio, se è qualcosa, edito da Piemme.
Ricordo inoltre che dal 25 ottobre 2008 al 19 gennaio 2009, a cura del Sistema Bibliotecario Legenda, con la consulenza di Paolo Golinelli, fu organizzata a Quistello (in provincia di Mantova) una mostra bibliografica dal titolo 100 e più libri su Matilde che produsse un piccolo catalogo molto interessante in cui comparivano titoli di saggi, biografie, romanzi, opere teatrali, opere d’arte e molto altro tutti relativi a Matilde. Qui di seguito inserisco qualche titolo tratto dall’elenco dei libri in mostra che potrebbe interessare qualche docente che voglia approfondire all’ennesima potenza:
- SULLAM, Elizabeth a Canossa. Firenze, Camunia, 1996
- BIAGINI, Eolo Un poema per Matilde. Componimento epico in due canti. Felina, La Nuova Tipolito, 1997,
- Alla terra e non al cielo. Balletto liberamente ispirato alla figura di Matilde di Canossa. MMCompany, 1999
- ZANGHÌ, Sara Matilde, come una leggenda. Ferrara, L. Tufani, 2008
Suggerisco infine di visitare il sito https://www.associazionematildicainternazionale.it/ dell’Associazione Matildica “che unisce studiosi, appassionati, enti e persone interessati ad approfondire e divulgare le conoscenze sulla figura di Matilde di Canossa e le problematiche connesse alla storia del suo tempo, ai suoi luoghi, al suo essere donna, nonché al significato che la sua figura ha assunto nel corso della storia e nei vari contesti storici e politici, attraverso le espressioni dell’arte, della letteratura, della musica, della cultura popolare e di ogni altra attività umana.”
Insomma, di spunti ce ne son parecchi, molti ancora da scoprire, e se qualcuno ne ho dimenticato di interessante fatemelo sapere e io provvederò ad aggiungerlo con il vostro commento, non prima di “essere andata a Canossa”. BUONE PAROLE A TUTTI!
0 comments
Here is no comments for now.