Si intitola “Opalidron. Racconti dal mondo ulteriore” ed è il mio nuovo libro disponibile da luglio su Amazon.
Opalidron è un regno che non esiste. In un altro post vi racconterò come mi è nata l’idea, ma, per adesso, parlerò solo di fantasmi, principesse dai capelli rossi e antichi romani buzzurri.
NO SPOILER, SOLO SINOSSI
C’era una volta un esploratore dacio del II secolo d.C. che scoprì un favoloso regno nelle foreste germaniche. Ci fu trasportato da una bella fanciulla dai capelli rossi insieme ad alcuni soldati romani che lo accompagnavano e ci rimase per tutta la vita, almeno secondo il tempo di Opalidron, che si trova in un’altra dimensione per cui le cose vanno un po’ diversamente rispetto al nostro mondo. Quando è morto di vecchiaia a Opalidron si è risvegliato nella foresta dell’inizio della storia senza aver perso o aggiunto neppure un giorno alla propria vita.
Lo ha raccontato a tutti, ma nessuno gli ha creduto, così il nostro esploratore ha scritto un memoriale e poi ha continuato a viaggiare fino a che è morto anche in questa nostra dimensione.

Cinquecento anni dopo, il suo diario è finito nelle mani di uno studioso inglese un po’ strano che lo ha tradotto e commentato. Anche con lui la storia ha avuto poco successo. Alla fine è arrivato in Italia, ai giorni nostri, ed è finito prima nelle mani di un docente universitario romano e poi nelle mie… narrativamente parlando, s’intende.
Io l’avrei letto e tradotto in italiano, avrei poi preso tutte le storie che ci sono racchiuse e le avrei modernizzate. Uso il condizionale perché nulla di tutto ciò è accaduto veramente, ma questo ve lo avevo già detto.

QUALI STORIE?
“Opalidron” contiene sei racconti che ho scritto in molti anni, rivisto e corretto e che ora ho finalmente dato alle stampe affinché anche voi le possiate leggere. In una si racconta che cosa accadrebbe se gli esseri umani non avessero più tempo e decidessero di pagare qualcuno che lo trascorra al loro posto; in un’altra si legge invece di un ragazzo un po’ sfigato ma molto volenteroso che trova una valvola di sfogo dalla sua vita poco entusiasmante osservando e catalogando gente “speciale” che incontra sul treno; poi è la volta di un insolito club di personaggi particolari che ogni notte si radunano in un cimitero; segue la vicenda natalizia di un tizio che ha deciso di suicidarsi ma che viene interrotto da una nuova prospettiva; ho inserito anche il racconto con cui nel 2018 ho vinto il primo premio al Cesare Pavese, ambientato nella Langa partigiana tra castagneti e masche; l’ultimo racconto è stato anch’esso premiato a Triora e pubblicato in un’altra raccolta dedicata alle streghe e parla di un omicidio e di una montagna che racchiude un grande segreto.
Non vi dico di più perché rischierei di togliervi il piacere della lettura.
Fatemi sapere le vostre impressioni, sono importanti per me.
Buone pagine!
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